La Presidente dell’Associazione Amici della Terra Onlus, Monica Tommasi, ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) le osservazioni relative a due progetti eolici, ponendo con forza l’attenzione sui temi della sicurezza.
In un comunicato ufficiale, la Presidente ha ricordato che martedì 2 dicembre sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni riguardanti due impianti eolici previsti nella Tuscia e nella Maremma laziale: il progetto di Capodimonte e Marta e quello di Montalto di Castro. Per entrambi, l’Associazione ha inviato le proprie valutazioni.
Tommasi ha evidenziato come, in particolare per il progetto di Montalto, si sia trattato di una ripubblicazione successiva a ben tre integrazioni documentali, con conseguenti difficoltà nella comprensione dell’intero iter procedurale e nella verifica del rispetto delle norme di settore, in particolare del D.Lgs. 152/2006.
Le osservazioni si concentrano soprattutto sugli aspetti legati alla sicurezza, con riferimento al rischio di rottura di elementi delle pale eoliche. Secondo l’Associazione, i calcoli delle società proponenti non risultano accettabili, poiché non considerano adeguatamente la possibile caduta di frammenti di pala. A tale riguardo, viene richiamata una sentenza del Consiglio di Stato (settembre 2024), che sottolinea la necessità di adottare criteri prudenziali al fine di tutelare la pubblica incolumità.
Le società proponenti stimano una gittata massima dei frammenti inferiore ai 200 metri, mentre stime più cautelative – elaborate secondo il principio di precauzione – raggiungono quasi i 1.000 metri, con potenziali impatti significativi su abitazioni, luoghi di lavoro e viabilità.
Tommasi ricorda anche che l’Associazione si batte da tempo su questi temi, avendo prodotto uno studio specifico, basato su esperienze europee e metodologie riconosciute da enti pubblici (Studio dei rischi derivanti dalla rottura di elementi rotanti negli impianti eolici in Tuscia e Maremma – maggio 2025). Tale documento è stato trasmesso a Ministero, Regione, Provincia, Comuni e ARPA.
Nella nota di accompagnamento alle osservazioni, l’Associazione ha inoltre coinvolto sia i Comuni interessati sia la Prefettura, richiamandone le competenze in materia di tutela della pubblica incolumità.
